L'importanza religiosa di Trani,sede Arcivescovile è concentrata sulla devozione alla Vergine Maria.Tale indole,è autorevolmente messa in luce da un monumento di fede mariana,"il Santuario della Madonna di Fatima",edificato nel 1957 dai PP.Rogazionisti presenti nella "Città di Maria" dal 1931.Indimenticabile,il ricordo di P.Gerardo Onorato presenza ispiratrice del progetto mariano di Monfortana spiritualità.Il 16 Luglio 1958 il grandioso Tempio in onore della B.V. di Fatima viene elevato a Santuario Mariano Diocesano.L'anno seguente la città viene nuovamente consacrata al Cuore Immacolato di Maria.Il 6 Settembre 1961 il Sommo Pontefice Giovanni XXIII in udienza generale a Castelgandolfo benedice la nuova statua della madonna proveniente da Fatima;la stessa verrà incoronata il 15 Ottobre 1961 e solennemente collocata nel suo Santuario,arricchito da indulgenze.








sabato 31 gennaio 2015

mercoledì 21 gennaio 2015

GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA A.D.2015

Istituita nel 1997 dal Beato Giovanni Paolo II e giunta alla sua diciannovesima edizione, la Giornata mondiale della Vita Consacrata, espressamente definita dal nostro Arcivescovo anche come Festa Diocesana della Vita Consacrata, sarà celebrata comunitariamente a Trani, con inizio nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni. La divina Liturgia della Parola e dell’Eucaristia sarà celebrata nella Basilica Cattedrale. I Consacrati/e presenti nella nostra Chiesa Diocesana sono oltre 300. Distribuiti in 40 comunità, essi appartengono a 7 Istituti Religiosi maschili, a 3 Ordini Monastici claustrali femminili, a 22 Istituti Religiosi femminili, a 7 Istituti Secolari, all’Ordo Virginum e all’Ordo Viduarum.
Gli obiettivi per l’Anno della Vita Consacrata. Il primo è guardare il passato con gratitudine. Ogni nostro Istituto viene da una ricca storia carismatica. Alle sue origini è presente l’azione di Dio…Quest’Anno ci chiama inoltre a vivere il presente con passione…Ciò significa diventare esperti di comunione, testimoni e artefici di quel progetto di comunione che sta al vertice della storia dell’uomo secondo Dio…Abbracciare il futuro con speranza vuol essere il terzo obiettivo di questo Anno. Conosciamo le difficoltà cui va incontro la vita consacrata…Proprio in queste incertezze, che condividiamo con tanti nostri contemporanei, si attua la nostra speranza, frutto della fede nel Signore della storia che continua a ripeterci: ‘Non aver paura…perché io sono conte’ (Ger 1,8)…Invito tutte le comunità cristiane a vivere questo Anno anzitutto per ringraziare il Signore e fare memoria grata dei doni ricevuti e che tuttora riceviamo per mezzo della santità dei Fondatori e delle Fondatrici e della fedeltà di tanti consacrati al loro carisma”.  (Dalla Lettera Apostolica del Papa Francesco ‘A tutti i consacrati, 21 nov.2014’). La Giornata della Vita Consacrata di questo Anno speciale a lei dedicato, e nel clima del nostro Sinodo Diocesano, invita tutti a invocare lo Spirito del Signore perché sorregga la testimonianza di fede e l’annuncio dei Consacrati/e, siano resi sempre più credibili e gioiosi e susciti nel cuore di tanti giovani il desiderio di seguire Cristo con generosità e radicalità, intraprendendo il cammino di speciale consacrazione L’intercessione della Vergine Madre di Dio e dei Santi sostenga la nostra preghiera.
Lunedì 2 febbraio 2015
Festa liturgica della Presentazione del Signore.
ore 18:  Nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista in Trani avrà inizio la solenne Liturgia presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri, con la  benedizione delle candele  seguita  dalla processione introitale verso la Cattedrale.
ore  18,15 : Nella Basilica Cattedrale: Celebrazione della Liturgia della Parola e      dell’Eucaristia.
Unito a sr. Filippa Gagliardi, segretaria USMI, a fr. Piero Errico, segretario CISM, a Pina Masciavé, segretaria CIIS, alle Monache claustrali, e alle sorelle dell’Ordo Virginum e dell’Ordo Viduarum col loro assistente d. Vito Martinelli, rivolgo A TUTTI, sacerdoti, consacrati/e, diaconi e fedeli laici rivolgo un fraterno saluto con un cordiale INVITO alla celebrazione e colgo l’occasione per ringraziare in particolare d. Francesco La Notte e la sua Comunità parrocchiale per l’accoglienza e l’aiuto nell’ animazione liturgica.
p. Enrico Maria Sironi CRSP
Vicario Episcopale per la Vita Consacrata


domenica 11 gennaio 2015

V° Convegno Ecclesiale Nazionale

VERSO FIRENZE 2015
Le cinque vie per il nuovo umanesimo
Diffusa la Traccia per il 5° Convegno ecclesiale nazionale sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Sull’esempio di Papa Francesco e sull’onda della “Evangelii Gaudium”, bisogna “uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare”. Monsignor Cesare Nosiglia sottolinea “la voglia di camminare insieme, di assaporare il gusto dell’essere Chiesa, qui e oggi, in Italia”

In tempi di “nubi minacciose”, quelle di una crisi che “ha appesantito la dinamica sociale e culturale del Paese”, la Chiesa italiana si prepara al Convegno di Firenze (9-13 novembre 2015) con una Traccia improntata all’”urgenza di mettersi attivamente e insieme in movimento”.

Declinare cinque verbi – uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare - per ritrovare il “gusto per l’umano”. Comprendere i segni dei tempi “per illuminare il buio dello smarrimento antropologico contemporaneo con una luce”, che è il “di più” dello sguardo cristiano, in un mondo in cui “tutto sembra liquefarsi in un brodo di equivalenze”. In tempi di “nubi minacciose”, quelle di una crisi che “ha appesantito la dinamica sociale e culturale del Paese”, la Chiesa italiana si prepara al Convegno di Firenze (9-13 novembre 2015) con una Traccia (testo integrale clicca qui) improntata all’”urgenza di mettersi attivamente e insieme in movimento”, indicando però all’uomo di oggi una “direzione da intraprendere”, in un’epoca segnata dalla “carenza di bussole”.  Lo stile ecclesiale è quello proposto e testimoniato da Papa Francesco con la sua “Chiesa in uscita”: quella che al Convegno di Verona, nel 2006, i vescovi hanno definito “Chiesa missionaria”, chiamata a spendersi per la persona nei diversi ambiti di vita. Sono le “periferie esistenziali” - la “priorità” della comunità cristiana.  Perché gli ambienti della vita quotidiana -  la famiglia, l’educazione, la scuola, il creato, la città, il lavoro, i poveri e gli emarginati, l’universo digitale e la rete - sono diventati, in questi dieci anni, “frontiere”:  non da difendere creando “muri”, ma da far diventare “soglie”, luoghi di incontro e di dialogo “senza i quali rischiano di trasformarsi in periferie da cui si fugge: abbandonate o dimenticate”.  La Traccia sarà accompagnata sul sito web da “materiali di approfondimento” a cui chiunque potrà dare il proprio contributo, anche attraverso i social media (Facebook: www.facebook.com/firenze2015; Twitter: www.twitter.com/firenze2015, @Firenze_2015).

Il “gusto per l’umano”. Ci vuole un “gusto per l’umano”, per “leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore”. Ne è convinto monsignor Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio, che firma la presentazione della Traccia, “un testo aperto” che parte dalla constatazione che nelle nostre comunità esiste “un bisogno di discernimento comunitario di fronte alle sfide del mondo contemporaneo”, ma anche ”la voglia di camminare insieme, di assaporare il gusto dell’essere Chiesa, qui e oggi, in Italia”. L’opzione di fondo: “Partire dalle testimonianze che sono esperienza vissuta della fede cristiana e che si sono tradotte in spazi di ‘vita buona del Vangelo’ per la società intera”.

Quel “di più” che “fa la differenza”.  “A fronte di un Paese descritto dai media e dalle statistiche come sfilacciato e stanco”, nelle nostre chiese locali emerge “un’immagine alquanto diversa”: si vive “in prima linea”, e si affrontano le sfide con quel “di più” che “segna la differenza rispetto ai pur preziosi sforzi di altri soggetti impegnati a migliorare la qualità del vivere sociale”.

Ascoltare e parlare con la vita. “Un umanesimo in ascolto, un umanesimo concreto, un umanesimo plurale e integrale, un umanesimo d’interiorità e trascendenza”: sono le quattro figure dell’umano al centro della Traccia. “Partire dall’ascolto del vissuto, per cogliere la bellezza della vita in atto”, il primo imperativo: “ascoltare l’umano significa vedere la bellezza di ciò che c’è, nella speranza di ciò che può ancora venire”. Concretezza significa “parlare con la vita”, per “combattere l’indifferenza con l’attenzione all’altro”. Con tanti “miracoli silenziosi”, “si arriva ben al di là di quel che si pensava”. Umanesimo è un termine che “si declina al plurale”: ci vuole “uno sguardo d’insieme, l’uno stretto accanto all’altro, quasi tessere di un mosaico”, per cogliere la bellezza di “una famiglia umana segnata non dall’omologazione ma dalla convivialità delle differenze”, e caratterizzata da “legami di figliolanza e fratellanza” da accompagnare con la “prossimità”, soprattutto davanti alle fragilità vecchie e nuove, alle “fabbriche di povertà”. Nessun dualismo tra verità e pratica, niente “professionisti dello spirito”.
Un uomo senza senso? “Nessun criterio condiviso, per orientare le scelte pubbliche e private, tutto si riduce all’arbitrio delle contingenze”: esistono solo “schegge di tempo e di vita, spezzoni di relazioni”, e il rischio di “un uomo senza senso” è in agguato. In un contesto di crisi che ha “allentato i legami” e “indebolito i nessi” del volto  umano, si rimane “centrati su se stessi” e impegnati in un “corpo a corpo” con l’altro. Il “male” del nostro tempo è l’autoreferenzialità, che “rende asfittica la nostra vita”. Eppure, nonostante tutto, l’uomo di oggi ha “un enorme bisogno di relazione”, che emerge dalla rete ma anche dalla “solidarietà intergenerazionale all’interno delle famiglie”, dagli stili di vita più sobri, dall’impegno a tutela della legalità, dal mondo della scuola e del volontariato, dalla straordinaria capacità di accoglienza degli immigrati: tutti segnali “poco notiziabili, ma concreti”: “Occorre prima di tutto imparare ad ascoltare la vita delle persone, per sorgere i segni di un’umanità nuova che fiorisce”.  Il “metodo” di Gesù è la testimonianza, e le due “direttrici principali di un nuovo umanesimo” sono la cura e la preghiera.

Le frontiere e le periferie. Oggi i luoghi sono diventati “sempre più frontiere: linee di incontro-scontro tra culture, e anche tra visioni del mondo diverse di una stessa cultura”. La famiglia, ad esempio, “è attaccata da tanti fronti”, con bambini che “vivono tra diverse case, costretti a fare i conti con complesse geografie relazionali”.  Al centro della Traccia, le cinque vie proposte da Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium”. Uscire, per non correre il rischio dell’”inerzia strutturale” e “liberare le nostre strutture dal peso di un futuro che abbiamo già scritto”. Annunciare, perché “la gente ha bisogno di parole e di gesti” e di persone che sappiano “prendere la parola in una cultura mediatica e digitale”. Abitare, per “continuare ad essere una Chiesa  di popolo” ripensando i propri “modelli” a partire dalla consapevolezza che “una Chiesa povera per i poveri” non è un “optional”.  Educare, per ricostruire le “grammatiche educative” e immaginare “nuove sintassi”. Trasfigurare, cioè assicurare la “qualità della vita cristiana”.

M. Michela  Nicolais


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domenica 4 gennaio 2015

Apertura Primo Sinodo Diocesano


Giovedì 8 Gennaio 2015 ore 19,30 in Cattedrale,S.E.Mons. G.B.Pichierri arcivescovo diTrani-Barletta- Bisceglie darà ufficialmente inizio al Primo Sinodo Diocesano dal tema"Per una chiesa mistero di comunione e di missione"

giovedì 1 gennaio 2015

Mesaggio del Parroco del Santuario Madonna di Fatima in Trani

Ieri sera è deceduta la Mamma di Padre Salvatore, Parroco della Madonna di Fatima in Trani. Lo ha comunicato egli stesso con un breve messaggio che riportiamo:
 Ieri sera dopo aver celebrato la S. Messa, alle 19,00, ho avuto notizia della morte di mia mamma Antonina. il 2014 l'ha strappata dall'affetto dei suoi cari ma x lei si sono aperte le porte del paradiso. Oggi alle 17 mi reco all aereoporto x raggiungere la famiglia. Auguro ogni bene x nuovo anno 2015 e chiedo preghiera. P. Salvatore