L'importanza religiosa di Trani,sede Arcivescovile è concentrata sulla devozione alla Vergine Maria.Tale indole,è autorevolmente messa in luce da un monumento di fede mariana,"il Santuario della Madonna di Fatima",edificato nel 1957 dai PP.Rogazionisti presenti nella "Città di Maria" dal 1931.Indimenticabile,il ricordo di P.Gerardo Onorato presenza ispiratrice del progetto mariano di Monfortana spiritualità.Il 16 Luglio 1958 il grandioso Tempio in onore della B.V. di Fatima viene elevato a Santuario Mariano Diocesano.L'anno seguente la città viene nuovamente consacrata al Cuore Immacolato di Maria.Il 6 Settembre 1961 il Sommo Pontefice Giovanni XXIII in udienza generale a Castelgandolfo benedice la nuova statua della madonna proveniente da Fatima;la stessa verrà incoronata il 15 Ottobre 1961 e solennemente collocata nel suo Santuario,arricchito da indulgenze.








venerdì 30 dicembre 2011

Solennità della Madre di Dio

  Buon 2012
                         Padri Rogazionisti.
                                  




sabato 17 dicembre 2011

La Natività nell'Arte

L'Adorazione dei Magi è un dipinto tempera a colla e oro su tavola (54,6x70,7 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1497-1500 circa e conservato al Getty Museum di Los Angeles. 

                                                                 

I Padri Rogazionisti formulano a tutti i fedeli cordiali

Auguri per un Santo Natale e Felice Anno Nuovo

Messaggio di Natale dalla Terra Santa

giovedì 1 dicembre 2011

BELLA COME LA LUNA

"Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle"
"Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?".
Mediatrice di grazieNella contemplazione della Vergine Immacolata ci farà da guida la sacra liturgia che non si stanca di chiamarla: bella come la luna, fulgida come il sole.
Anzitutto, guardiamo Maria «bella come la luna». E’ un modo questo per esprimere l'eccelsa bellezza di Lei. Come deve essere bella la Vergine! Quante volte siamo stati colpiti dalla bellezza di un volto angelico, dall'incanto di un sorriso di bambino, dal fascino di uno sguardo puro! E certamente nel volto della propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli splendori della sua arte divina...Come splende la luna nel cielo oscuro, così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre accanto a Lei. Maria è la più bella di tutte le creature...Sul suo volto non si rivela soltanto la bellezza naturale. Nell'anima di Lei Iddio ha riversato la pienezza delle sue ricchezze con un miracolo della sua onnipotenza. Possiamo immaginare che il volto di Gesù, quel volto che gli Angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti del volto di Maria? Così il volto di ogni figlio rispecchia gli occhi della madre.
Potessimo avere la voce di San Bernardo che non si stancava di lodare, di cantare, di ammirare, di esultare dinanzi al trono della Vergine! Potessimo avere la lingua degli Angeli per poter dire la bellezza, la grandezza della loro Regina! Salvaci, o Maria!
Salvaci, o Maria!

domenica 27 novembre 2011

L'anno liturgico come educazione alla vita buona del Vangelo

TU, SIGNORE, SEI NOSTRO PADRE” (Isaia 63, 16d)
 
Dio educa il suo popolo attraverso l’attesa paziente del Regno e la rinascita nel Verbo Incarnato



Una frase del profeta Isaia è il motivo ispiratore del sussidio di Avvento-Natale 2011-2012, che viene offerto dagli Uffici pastorali della Segreteria Generale della CEI in versione on-line. La scelta di dedicare un’attenzione specifica al campo educativo, richiesta dagli Orientamenti Pastorali per il decennio 2010-2020 (Educare alla vita buona del vangelo), si configura qui come riscoperta della paternità di Dio e della figliolanza in Cristo, Verbo Incarnato, termine della storia. Dio è Padre non perché si sostituisce alla creatura umana, non perché la tiene in stato di dipendenza, ma perché promuove la sua crescita e il pieno compimento del suo essere. Il credente, che prende forma dalla promessa di Dio, è dunque capace di attesa, di pazienza, di perseveranza, ha fiducia nella possibilità di ritrovare la strada, di donare speranza, di rinascere anche là dove sembra impossibile. La celebrazione della nascita di Cristo è garanzia di questa possibilità: il Salvatore si fa uomo per recuperare tutto ciò che sembra perduto; si fa bambino perché anche i più piccoli e i più deboli possano essere coinvolti nella crescita verso la piena realizzazione della loro dignità di figli di Dio.
La riscoperta del progetto di Dio, a cui la Liturgia ci chiama nell’Avvento e nel Natale, dispiega la sua forza educativa innanzitutto verso i credenti adulti, chiamati a riscoprire la loro rinascita in Cristo; essi saranno poi autentici formatori anche nei confronti dei giovani e dei bambini. Per questi ultimi, scoprire di essere parte di un progetto più grande, che conduce alla piena manifestazione di Cristo, è fonte di fiducia e incoraggiamento nel loro cammino di formazione.
Il sussidio, offerto in modalità informatica, liberamente accessibile attraverso la rete Internet, vuol essere uno strumento di lavoro a cui attingere a differenti livelli, con libertà e flessibilità. Anche la forma ha una valenza educativa; si auspica che ogni Chiesa particolare e ogni parrocchia possa progettare il proprio percorso pastorale in ogni tempo dell’Anno liturgico. Nessun sussidio può sostituire il silenzio, l’ascolto della Parola, il discernimento e l’obbedienza alla voce dello Spirito.

+ Mariano Crociata
Segretario Generale della CEI

sabato 5 novembre 2011

LINEE DI PASTORALE UNITARIA PER LA CHIESA DI TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE












Giovan Battista PICHIERRI
                   Arcivescovo


EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO


Ottobre 2011


Alla Santa Chiesa di Trani-Barletta-Bisceglie
Carissimi presbiteri e diaconi, religiosi e religiose, fedeli laici cristiani, con il Convegno ecclesiale diocesano: “Educare in un mondo che cambia. La Chiesa madre genera i suoi figli alla vita buona del Vangelo” abbiamo inteso aprire ufficialmente il secondo decennio del terzo millennio sull’impegno che tutta la Chiesa che è in Italia (CEI) si è dato con il documento pastorale: “Educare alla vita buona del Vangelo”. Il Convegno che abbiamo celebrato il 20 e 21 settembre 2011 è stato ricco di stimolazioni da parte dei relatori e altrettanto ricco di domande relative ai temi trattati: “Educare alla vita buona del Vangelo” (Mons. M. Semeraro) e “Come parlare di Dio all’uomo di oggi” (Prof. M. Illiceto). In questo sussidio pratico vi offro le linee comuni di pastorale per il primo quinquennio del decennio (2010-2015) e in appendice le relazioni del Convegno celebrato e un articolo di Giancarla Barbon, catecheta e coordinatrice della rivista “Evangelizzare”, da noi conosciuta come relatrice nel Convegno del 2009. Troverete anche la pubblicazione del calendario delle attività diocesane che vivremo nel corso dell’anno pastorale, a cui siete tenuti a partecipare per crescere insieme nell’unità, nella carità, nella missionarietà.  


Un decennio pastorale in sintonia con le Chiese che sono in Italia Dopo il decennio 2000-2010 su “Come annunciare il Vangelo in un mondo che cambia”, scelta scaturita dal grande Giubileo del 2000, i Vescovi d’Italia hanno concordato il tema del secondo decennio 2010-2020 su “Educare alla vita buona del Vangelo”, scelta questa che “affonda le radici nel IV Convegno ecclesiale nazionale, celebrato a Verona nell’ottobre 2006, con il messaggio di speranza fondato sul “sì” di Dio all’uomo attraverso suo Figlio, morto e risorto, perché noi avessimo la vita” (cfr. Presentazione del Documento CEI a cura del Card. Bagnasco). La nostra Chiesa, in sintonia con le Chiese sorelle che sono in Italia, si trova preparata ad accogliere le indicazioni per la progettazione pastorale del decennio ed intende realizzarlo in tappe:
1^ tappa: Iniziazione cristiana e percorsi di vita buona – 2010/2015  
2^ tappa: Alcuni luoghi significativi – 2015-2020.

1^ tappa: Iniziazione cristiana e percorsi di vita buona – 2010/2015
Nel 2004 e nel 2009 demmo la nostra attenzione al tema educativo attraverso i convegni “Ut glorificetur Pater in Filio divino afflante Spiritu” e “La Chiesa madre che genera i suoi figli nella traditio fidei”. È bene riandare ai documenti pastorali n.10 e n.23 per verificare quanto detto e rinverdire gli orientamenti dati. In questa prima tappa di “Educare alla vita buona del Vangelo” vogliamo prendere in considerazione come obiettivo e scelta prioritaria del secondo decennio l’ambito della “Iniziazione cristiana” riservandoci di trattare nel corso del quinquennio (2010-2015) anche i “Percorsi di vita buona”.

Iniziazione cristiana come atto generativo
È il tema dell’XI Convegno pastorale diocesano, celebrato il 20-21 settembre 2011. Le relazioni di Sua Ecc.za Mons. Marcello Semeraro e del Prof. Michele Illiceto, che saranno pubblicate negli Atti del Convegno, costituiscono il supporto teologico-pastorale che ha spinto circa 600 partecipanti al Convegno tra sacerdoti, diaconi, consacrati e laici a porre diverse domande ai relatori, i quali hanno risposto da esperti in base alla loro esperienza. Giunte nelle mie mani e ripercorrendole, ho costatato la ricchezza dei contenuti attorno a dei nuclei tematici, come educare, discernimento, vita buona, cura delle parole, incontro, cammino, lessico dell’educazione, testimone, rete educativa, volto materno della chiesa, analfabetismo affettivo, comunità aperta alla speranza ecc. Ora ho ritenuto più opportuno non fare una sintesi, perché avrei certamente rischiato di mortificare l’esposizione fatta dai singoli gruppi; per cui mi sono orientato a farli riportare negli Atti del Convegno che saranno pubblicati nel Bollettino Diocesano del terzo quadrimestre/2011 come inserto, in modo da renderli disponibili in un certo numero senza aggravare la spesa di stampa.
Pur tuttavia, provocato dalla realtà così come è emersa dal discernimento comunitario, fatto nel Convegno, ritengo opportuno dare le seguenti linee pastorali unitarie per l’anno 2011-2012.

Linee di pastorale unitaria per l’anno 2011-2012
1.    Tutte le comunità parrocchiali e religiose, associazioni e movimenti devono prendere consapevolezza del loro compito di “Educare alla vita buona del Vangelo”. A tale riguardo vi invito a leggere il n. 35 del documento della CEI[1]. Perché ogni comunità cresca nella vita buona del Vangelo propongo la catechesi settimanale da farsi con la comunità parrocchiale sul Catechismo della Chiesa Cattolica, incominciando dalla prima parte e proseguendo così negli anni successivi. Sarà necessario fissare un giorno della settimana in cui celebrare il vespro e tenere la catechesi, anticipando la S. Messa di orario al mattino.  
2.   “La famiglia è la prima e indispensabile comunità educante. Per i genitori, l’educazione è un dovere essenziale, perché connesso alla trasmissione della vita; originale e primario rispetto al compito educativo di altri soggetti; insostituibile e inalienabile, nel senso che non può essere delegato né surrogato” (EVBV, 36)[2]. In vista del VII raduno mondiale delle famiglie, che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012, si presenta molto utile e opportuno il sussidio di catechesi “La famiglia: il lavoro e la festa” a cura del Pontificio Consiglio della Famiglia, Libreria Editrice Vaticana. È bene acquistarlo e usarlo negli incontri con i gruppi “famiglia”. I gruppi di famiglie siano interessati alla preparazione corale in vista del raduno di Milano.
3.   I catechisti/e oltre alla preparazione specifica, si mettano in cammino con i loro educandi, conoscendoli per nome e stabilendo con loro una relazione di amore gratuito. Leggi n.28[3] del documento CEI. In ogni zona pastorale, a cura della Commissione diocesana per la catechesi sarà organizzato un servizio per la formazione permanente dei catechisti/e.
4.   Il parroco diventi educatore degli educatori, vivendo per primo l’avventura dell’incontro con il Risorto che attraverso il suo ministero e la carità pastorale incontra tutti i membri della comunità. La parrocchia diventa tutta educante quando accoglie il Risorto e parte sempre con Lui nelle realtà del mondo. A tale riguardo è indispensabile celebrare il giorno del Signore, la Domenica, con molta cura, educando l’assemblea celebrante ad essere attiva, consapevolmente partecipe e devota. Deve stabilirsi in ogni comunità il clima così come viene descritto dagli Atti degli Apostoli a proposito delle prime comunità cristiane: “La moltitudine di coloro che erano divenuti credenti aveva un cuor solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore” (4, 32-33). Dall’Eucaristia celebrata devono fiorire le opere della carità.  
5.   La pastorale missionaria intrapresa nello scorso anno deve continuare all’interno e all’esterno della parrocchia, mobilitando le stesse parrocchie della città ad essere presenti sul territorio coltivando le relazioni con tutte le realtà temporali. Ho istituito i “cappellani del mondo lavoro”, i quali hanno il compito di approcciarsi agli ambienti di lavoro per una animazione della speranza e per un richiamo alla santificazione attraverso il lavoro. C’è anche il progetto dei “cantieri della legalità”, promosso dalla Commissione diocesana pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato. Tale progetto va conosciuto, condiviso, realizzato. Non va trascurato il rapporto col mondo della cultura, con le autorità civili e militari, con le istituzioni educative ed altro. I fedeli laici, così come è stato detto nel Convegno di S. Giovanni Rotondo sul “laicato” (28-30 aprile 2011), devono essere presenti nel sociale simili alla “luce”, al “sale”, al “lievito” per orientare tutte le realtà temporali a Cristo, alfa e omega, principio e fine di tutte le cose (cfr. Ap 1,8). I laici devono esercitare la profezia, il sacerdozio, la regalità nel mondo, nelle realtà temporali (cfr. Gaudium et spes del Concilio Vaticano II).  
6.   Per la qualificazione dei catechisti/e si inizierà un nuovo corso diocesano “formarsi per formare”. Così pure per le altre dimensioni della pastorale, liturgia e carità, sociale e mondo del lavoro, famiglia e giovani, laicato e vita consacrata ecc. ci saranno tempi formativi opportunamente organizzati dalle apposite commissioni pastorali. Formulo l’auspicio che possano costituirsi le scuole per operatori pastorali in ogni zona pastorale con programmi unitari così come si disse nel Convegno del 2009. Daremo in tal modo a molti la possibilità di qualificarsi in ogni settore della pastorale, a beneficio di un servizio nelle parrocchie più incisivo e diretto all’unità e alla comunione di tutta la Chiesa diocesana. Avremo così l’Istituto Superiore di Scienze Religiose per una formazione ad alto livello, e le scuole per operatori pastorali a livello più diffuso.

Esortazione
Carissimi, nell’opera di educazione alla vita buona del Vangelo dobbiamo partire sempre dalla preghiera. Noi cristiani non siamo padroni, ma umili servi della grande causa di Dio nel mondo. Scrive S. Paolo: “Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù” (2Cor 4,5). Educare non è semplicemente dare indicazioni, ma “camminare insieme” sulla strada e verso la meta che è Cristo Signore, il quale ha detto di sé: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6).
L’annuncio di Cristo, l’annuncio del Figlio di Dio suppone l’ascolto della sua voce nella voce della Chiesa. Non parlare nel nome proprio significa parlare nella missione della Chiesa. L’educazione cristiana non è mai un affare privato, perché dietro c’è sempre Dio e c’è sempre la Chiesa. Non possiamo noi formare il cristiano. Dobbiamo ottenerlo da Dio.
Tutti i metodi educativi, pertanto, sono vuoti senza il fondamento della preghiera. Questa certezza è per noi di grande sostegno e ci dà la forza e il coraggio necessari per affrontare le sfide che il mondo lancia alla missione della Chiesa. Dobbiamo poi tener presente che l’opera educativa deve considerare la legge del granellino di senapa, “il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; che appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi” (Mc 4,31-32). Le realtà grandi, come è l’educare, cominciano in umiltà. Dio ha predilezione particolare per il piccolo: il piccolo resto di Israele, portatore di speranza per tutto il popolo eletto; il piccolo gregge dei discepoli che il Signore esorta a non aver paura perché proprio a esso il Padre ha voluto dare in dono il suo Regno (cfr. Lc 12,32). La parabola del granellino di senape dice che chi educa deve essere umile, non deve pretendere di ottenere risultati immediati, né qualitativi né quantitativi. Perché la legge dei grandi numeri non è la legge della Chiesa. Gesù ci dice di essere “sale” e “fermento”. E il sale e il fermento non superano mai la “massa”. Il padrone della messe è Dio ed è lui a decidere dei ritmi, dei tempi e delle modalità di crescita della semina. Questo atteggiamento di umiltà ci tutela dal farci prendere dallo scoraggiamento nel nostro impegno educativo e missionario, pur senza esimerci dal mettercela tutta perché, come ci ricorda S. Paolo: “ chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi con larghezza, con larghezza raccoglierà” (2Cor 9,6). Ma oltre alla preghiera e alla umiltà, nell’opera educativa è necessario saper morire a se stessi come il chicco di grano che muore per portare frutto (cfr. Gv 12,24). Nell’educare è sempre presente la logica della croce. Gesù ci educa dandosi a noi sino all’ultimo respiro e divenendo nutrimento di vita. La sua morte in croce, provocata dalle nostre resistenze estreme, dà forza alle sue parole: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Di qui l’efficacia dell’educatore testimone. Chi educa donandosi compie in pienezza la sua opera generativa di educatore. Diventa come il grembo di una madre che attraverso l’accoglienza e l’amore gestisce la creatura che giunge alla luce della vita, cioè alla “vita buona del Vangelo”. Noi cristiani dobbiamo poter dire come S. Paolo: “Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati, siamo sconvolti ma non disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo” (2Cor 4,8-10). La grande causa dell’educare è costantemente ostacolata e contrastata da forze ostili di vario segno: cultura del relativismo, dell’indifferenza religiosa, del nichilismo, ed altro. Benedetto XVI, in una omelia sui “fallimenti di Dio”, tenuta ai vescovi svizzeri in visita ad limina il 7 novembre 2006, diceva: “Inizialmente Dio fallisce sempre, lascia esistere la libertà dell’uomo, e questa dice continuamente “no”. Ma la fantasia di Dio, la forza creatrice del suo amore è più grande del “no” umano. Che cosa tutto ciò significa per noi? Innanzitutto significa una certezza: Dio non fallisce. “Fallisce” continuamente, ma proprio per questo non fallisce, perché ne trae nuove opportunità di misericordia più grande, e la sua fantasia è inesauribile. Non fallisce perché trova sempre nuovi modi per raggiungere gli uomini e per aprire di più la sua grande casa”. La speranza non deve abbandonarci mai. Noi dobbiamo operare con forte impegno, come se tutto dipendesse da noi, ma convinti che senza Gesù non possiamo operare la nostra e la salvezza altrui, così come ci dice Gesù stesso: “Senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5); e “Io sono con voi fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Operiamo con fede coltivando la preghiera, l’umiltà, il sacrificio, e daremo in tal modo il nostro contributo per la salvezza di quanti incrociamo nel cammino della vita terrena. Vi esorto, pertanto, carissimi, a prendere quota nell’”educare alla vita buona del Vangelo”, sorretti dalla ragione, dalla fede, dalla grazia di Dio e dall’ausilio della grande educatrice, Maria Santissima, e dei Santi; a Lei mi rivolgo con tutti voi:
   
Maria, Vergine del silenzio, non permettere che davanti alle sfide di questo tempo la nostra esistenza sia soffocata dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
[…]Maria, Amante della vita, preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre,
ci si fida e ci si dona (da: EVBV).
Auguri di buon cammino! Vi benedico con affetto di padre.

Trani, 1 ottobre 2011
Memoria di S. Teresa di Lisieux, patrona delle missioni


martedì 1 novembre 2011

Commemorazione dei Fedeli Defunti



Il culto verso i defunti è un grande esercizio di carità cristia­na, che dovrebbe trovare un maggior posto nella nostra vita quoti­diana. Certamente molto di più di quanto succede generalmente og­gi. Non si ripeterà tuttavia mai abbastanza che la carità verso i no­stri cari non deve incominciare quando ormai riposano dentro una tomba; ma deve trovare espressione pratica molto prima, quando abbiamo la gioia di poter godere della loro presenza.
Mettiamo nelle mani della Beata Vergine Maria i suffragi per i defunti che offriamo a un'avvoca­tessa potentissima che riuscirà a valorizzarli al massimo, quando li presenterà a Dio.

lunedì 31 ottobre 2011

Solennità di tutti i Santi


Con la Solennità di tutti i Santi, celebriamo tutti coloro che, nella semplicità della loro esistenza, hanno condotto una vita santa e godono la felicità eterna, pur non essendo annoverati nel calendario ufficiale dei Santi

martedì 25 ottobre 2011

VERBUM DOMINI

ESORTAZIONE  APOSTOLICA POSTSINODALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI


Dall’esperienza all’annuncio:La Parola di Dio tra le parole dell’uomo.
                             Sfogliando la  Verbum Domini


di D.Sebastiano Pinto


punti consigliati:
Lettura ecclesiale della Bibbia: “non crederei al Vangelo se non mi inducesse l’autorità della      Chiesa cattolica”(S.Agostino) “Questa è la conoscenza di Gesù Cristo,da cui hanno origine,come da una fonte,la sicurezza e l’intelligenza di tutta la sacra Scrittura.Perciò è impossibile che uno possa conoscerla,se prima non abbia la fede infusa di Cristo,che è lucerna,porta e anche fondamento di tutta la Scrittura”(S.Bonaventura)
                                                           ***
Il Vangelo di Marco: dall’esperienza della prima comunità alla fede personale in Gesù Messia.”Il fatto probabile è che san Marco presenta una catechesi,un manuale,un manuale per il catecumeno.Il Vangelo di Marco,è,cioè,un Vangelo fatto per quei membri delle primitive comunità che cominciano l’itinerario catecumenale.per Marco si può senz’altro parlare di Vangelo del catecumeno”.
                                                            ***
La pedagogia dialogica dell’annuncio:Gesù e il linguaggio parabolico.
                                                             ***
La vocazione del catechista:”Il catechista si rivolge all’intera personalità di ciascuno,a tutto quanto ciascuno è per natura e per grazia. Si stabilisce così un rapporto da persona a persona,che impegna tutta la vita”(DB131)

                                                              ***
L’annuncio non può prescindere dall’esperienza della fede vissuta in una comunità,in una Chiesa concreta.
                                                               ***
La santità come proposta di vita autentica.

Riflessioni:Gesù “crea” i suoi discepoli perché stiano con lui e per mandarli a predicare(Mc 3,14):ho ben chiara la consapevolezza che senza la vita contemplativa anche quella attiva rischia di non centrarsi su Gesù Cristo?

“Non si può sempre supporre la fede in chi ascolta. Occorre ridestarla in coloro nei quali è spenta,rinvigorirla in coloro che vivono nell’indifferenza,farla scoprire con impegno personale alle nuove generazioni e continuamente rinnovarla in quelli che la professano senza sufficiente convinzione o la espongono a grave pericolo”.(Documento base per la catechesi n.25)

Quale volto di Chiesa porto nel mio cuore e quale traspare dal mio annuncio?







martedì 27 settembre 2011

15 Ottobre 1961 Incoronazione della Statua della Madonna di Fatima

Nota Storica

Nella centralissima P.zza Vittorio Emanuele dopo una solenne
concelebrazione presieduta dal Cardinale di Naspoli,
Sua Emm.za Castaldi, che benedisse la corona portata su un cuscino rosso dalla Sig.ra Amalia Bassi, il P. Gerardo Onorato Onorato,
iniziatore della devozione alla Madonna di Fatima in Trani, ebbe l'ambito e dolce compito di incoronare con essa il venerato capo della Madonna proveniente da Fatima era completa e poteva nuovamente fare il suo
ingresso solenne nella sua casa di Trani con una straordnaria

partecipazione di fedeli.

Solenni Festeggiamenti Nel 50° Anniversario Dell''Arrivo a TRANI Della Statua Della Madonna Di Fatima



Appuntamenti Celebrativi in Santuario

Triduo solenne 10-12 ottobre
- ore 18,00 S. Rosario meditato e preghiere alla Madonna di Fatima
- ore 19,00 Celebrazione eucaristica con pensiero mariano del P. Carlo Diaferia


12 OTTOBRE
 ore 21,00 veglia di preghiera mariana in ricorsdo dell'ultima apparizione
13 OTTOBRE
ore 07,00 , 8,30, 10,00 celebrazione di SS. Messe
ore 11,30 recita del S. Rosario meditato
12,00 Supplica alla Madonna di Fatima
12,15 Celebrazione eucaristica in ricordo dell'ultima apparizione
18,00 Solenne processione cittadina


15 OTTOBRE - sabato: 50° Anniversario dell'incoronazione della Madonna di
Fatima

ore 19,00 Celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo di Trani Mons. G.B. Picchierri
ore 20,30 Musical "FATIMA" sulla storia delle apparizioni, animato dai ragazzi della
Parrocchia.





giovedì 15 settembre 2011

Radio Maria ospite del Santuario" Madonna di Fatima"

Venerdì 16 settembre
Collegamento diretto Fm 188.888 con Radio Maria dal Santuario "Madonna di
Fatima" in Trani.
ore 7.30  S.Rosario con Lodi e S.Messa, presiede il Rettore-Parroco:Padre
Salvatore Catalano ,
anima la celebrazione il coro Akatisthos.

50° anniversario dell’arrivo della statua della Madonna di Fatima

Il 17 settembre per il nostro Santuario, dedicato alla Vergine di Fatima,
ricorre un importantissimo anniversario alla quale tutti i fedeli sono invitati
a prendere parte; ricorre infatti il Cinquantesimo anniversario dell’arrivo
della Statua della Madonna che si venera nel nostro Santuario, da Fatima a
Trani.
La suddetta statua, che da mezzo secolo domina solenne il santo Tempio, fu benedetta da Sua Santità Giovanni XXIII a Castelgandolfo il 06 settembre 1961, nell’udienza generale delle 10,30, con la partecipazione di tutti i Direttori delle case rogazioniste, e una loro rappresentanza.
Questa statua fu commissionata da P. Gerardo Onorato, pregando Mons. Antonio Borges, Rettore del Santuario di Fatima, di occuparsi della cosa e di accoglierlo per qualche
giorno presso il Santuario delle Apparizioni. Il Rettore, in data 1° aprile
1960 rispose affermativamente a tutte le richieste. Il p. Onorato, su richiesta
del Superiore Generale di allora, p. Luca Appi, fece richiesta che l’immagine
della Madonna fosse esattamente uguale a quella pellegrina nel mondo. Otto mesi
dopo questa richiesta,  la statua era pronta e Mons. Borges invitava p. Onorato
a preparare tutto il necessario per il prelevamento. Inoltre richiese al
Rettore due foto della statua in modo da poter preparare per tempo le immagini
della Madonna al suo arrivo.Il superiore Generale con un gruppo di Sacerdoti raggiunse Fatima per la storica consegna della statua che fu consegnata dal Vescovo Mons. Pereira (che mise nelle mani di Maria una corona del Rosario), al P. Luca Appi.
Prima di arrivare in Trani, sostò, come già detto presso il Sommo Pontefice dove fu
benedetta e tutto a Trani fu preparato affinchè l’accoglienza della Vergine
fosse più solenne possibile con una sacra Missione cittadina predicata da
ventisei Padri Passionisti e il programma delle celebrazioni conclusive, con l’
incoronazione della Statua da parte di Sua Em.za Card. Castaldo, Arcivescovo di
Napoli, nei giorni di ottobre.“Come un giorno, vivo e reale, la Madonna venne dal cielo e pose il Suo piede immacolato sul cespuglio della Cova d’Iria, per parlare in nostro favore ai tre pastorelli, così Il 17 settembre 1961, nella luce di una sera autunnale, in
immagine, scese lieve dal cielo verso l’abbraccio di oltre ventimila figli, che
nel campo sportivo di Trani Le tendevano le braccia e Le offrivano, quale
tappeto regale, il palpito dei cuori, profumati d’amore.”E così la Vergine scese con un elicottero accompagnata da Mons. Pereira che, una volta sceso, consegnò la statua nelle mani dell’Arcivescovo locale, Mons. Addazi. Si formò quindi un lungo corteo che accompagnò con preghiere e inni, la Statua nella sua casa, nel suo Santuario, edificato esclusivamente con il contributo dei fedeli.L’indomani 18 settembre, il Vescovo Pereira consacrò i tre altari del Santuario.
Articolo di Maurizio  Di Reda

mercoledì 14 settembre 2011

Esaltazione della S.Croce, il 14 settembre

ricorrenza liturgica del riconoscimento della gloria della Croce,  insuperabile segno dell’amore di Dio per l’uomo, strumento di salvezza per tutta l’umanità.
La si contempla in silenzio , perché la Croce comunichi se stessa alla profondità del nostro essere,infiammandoci dell’amore di Dio.
 

domenica 11 settembre 2011

12 Settembre-Onomastico della Madonna

Preghiera al Nome Santo di Maria.
O adorabile Trinità, per l'amore con cui scegliesti ed eternamente Ti compiacesti del Santissimo Nome di Maria, per il potere che gli desti, per le grazie che riservasti ai suoi devoti, fa' che esso sia anche per me fonte di grazia e di felicità.
Ave Maria....
Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
O amabile Gesù, per l'amore con cui pronunziasti tante volte il Nome della tua cara Madre e per la consolazione che a Lei procuravi nel chiamarla per nome, raccomanda alle sue speciali cure questo povero tuo e suo servo.
Ave Maria.... Benedetto sempre...
O Angeli Santi, per la gioia che vi procurò la rivelazione dei Nome della vostra Regina, per le lodi con cui lo celebraste, svelatene anche a me tutta la bellezza, la potenza e la dolcezza e fate che io lo invochi in ogni mio bisogno e specialmente in punto di morte.
Ave Maria.... Benedetto sempre...
O cara Sant'Anna, buona mamma della Madre mia, per la gioia da te provata nel pronunciare tante volte con devoto rispetto il Nome della tua piccola Maria o nel parlarne con il tuo buon Gioacchino, fa' che il dolce nome di Maria sia continuamente anche sulle mie labbra.
Ave Maria....Benedetto sempre...
E Tu, o dolcissima Maria, per il favore che Dio Ti fece nel donarti Egli stesso il Nome, come a sua diletta Figlia; per l'amore che Tu sempre ad esso mostrasti concedendo grandi grazie ai suoi devoti, concedi anche a me di rispettare, amare ed invocare questo soavissimo Nome. Fa' che esso sia il mio respiro, il mio riposo, il mio cibo, la mia difesa, il mio rifugio, il mio scudo, il mio canto, la mia musica, la mia preghiera, il mio pianto, il mio tutto, con quello di Gesù, affinché dopo essere stato pace del mio cuore e dolcezza delle mie labbra durante la vita, sia la mia gioia in Cielo. Amen.
Ave Maria.... Benedetto sempre...

domenica 21 agosto 2011

Un Raggio di Sole

"Un raggio di sole è sufficiente per spazzare via molte ombre " S. Francesco d'Assisi

giovedì 11 agosto 2011

Solennità della Beata Vergine Assunta

Il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato... Il mio cuore sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio".
La Madonna di Fatima a Lucia.(12))

mercoledì 29 giugno 2011

I Padri Rogazionisti Vi Augurano Buone Vacanze

Nel cuore dell'estate l'occasione straordinaria di una sosta di ascolto e di preghiera alla scuola di Maria, secondo il Messaggio di Fatima.


domenica 26 giugno 2011

Solennità del Corpus Domini

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno
e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Gv.6,51


mercoledì 15 giugno 2011

SS.Trinità

MASACCIO - La Trinità - 1425 c. Affresco, Firenze chiesa di S.Maria Novella.
Questa è una delle più note ed acclamate opere che hanno la Trinità come soggetto, summa di tutto il sapere prospettico che la pittura del Quattrocento italiano aveva acquisito nel primo scorcio del Rinascimento.
Oltre alla Trinità sono rappresentati, sotto la croce, Maria e Giovanni e, più in basso, i committenti in atteggiamento di preghiera. Infine, con funzione di base, un altare, sotto il quale è visibile uno scheletro giacente con la scritta allegorica "Io fu’ già quel che voi siete ; e quel ch’i son voi ancor sarete". Non la Trinità come dogma astratto, dunque, ma il mistero che si rivela all’uomo attraverso la sofferenza di Cristo che lo riscatta

sabato 4 giugno 2011

L'Ascensione nell'Arte


Gli artisti rappresentano questo brano del Nuovo Testamento :
E poiché essi stavano fissando il cielo mentre [Gesù] se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero:«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».
(Atti 1, 10-11)
 
L'arte è pure una meditazione ricca di profonda esperienza spirituale :
 
Esempio 1 : Ascensione, miniatura, codice di Rabbula, VI sec.
 
Immobile, al centro degli Apostoli, i quali spesso sono raffigurati negli atteggiamenti movimentati dei testimoni di una visione (e sono dunque simbolicamente legati allo spessore storico dell'evento).
Maria è invece colei che vede, a faccia a faccia nella visione atemporale della fede, il Signore della gloria, invisibile agli sguardi corporei ; quel Signore che ha detto:
«Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»
(Mt 28,20)

L'atteggiamento di «Stabat Mater»: cioè l'atteggiamento di elevazione e di fiduciosa apertura al Dono dell'Alto non vale solo per la Croce, ma è l'espressione simbolica dell'atteggiamento interiore che ha caratterizzato tutta la vita della Vergine Madre, la sua fede incrollabile nell'adempimento parola del Signore.

Esempio 2 : Ascensione, icona, scuola di Novgorod 1341
La Vergine orante al centro degli Apostoli, appare così quale modello e al tempo stesso figura della Chiesa nell'aspetto più interiore e segreto della sua vita: Maria, la Chiesa, l'anima è colei che vive, nella fede, alla presenza del Signore Gesù, il Signore della storia, il quale tornerà alla fine dei tempi.
Qui il significato di apertura attiva al Dono dall'alto, proprio dell'orante, acquista una nuova determinazione per la presenza simultanea, sulla verticale, della figura del Signore glorioso. L'orante appare così direttamente in funzione di Cristo mentre il cerchio della mandorla di gloria che avvolge il Signore trova la sua rispondenza terrena nella coppa disegnata dalle braccia dell'orante.
   
Fonte  Il linguaggio catechetico dell'iconografia mariana, in Aa Vv, Il posto di Maria nella nuova evangelizzazione, (E. Toniolo ed.), p. 206-233.



mercoledì 1 giugno 2011

Omaggio a S.Annibale Maria di Francia

  Sacerdote e Fondatore dei Padri Rogazionisti
                                                        




http://www.rcj.org/?redir=1

lunedì 23 maggio 2011

Fatima e I Rogazionisti




A me il compito di dare il benvenuto come Rettore del Santuario a cui è affidata la cura pastorale. Il Santuario della Madonna di Fatima in Trani,desiderato dai Pastori della Diocesi e dai devoti della città è divenuto nel tempo,segno di una viva presenza di Maria. Come ogni santuario è luogo,di preghiera fiduciosa,in particolare rogazionista,e della riconciliazione,spazio di discernimento vocazionale per i giovani sotto lo sguardo materno di Maria. Formulo,quindi un semplice augurio che questo blog possa essere mezzo di approfondimento per una conoscenza e devozione viva e consapevole verso N.S.del Rosario di Fatima



P. Salvatore Catalano
Rettore del Santuario
Mons. Giovanni Battista Pichierri
ARCIVESCOVO
di TRANI - BARLETTA - BISCEGLIE
TITOLARE di NAZARETH

Ad Jesum per Mariam

È un’espressione di S. Luigi M. Grignon de Monfort dal fondamento biblico-teologico richiamato dal Concilio Ecumenico Vaticano II nella Lumen Gentium. Gesù dall’alto della croce,nella persona di Giovanni apostolo, segno della Chiesa, ci ha affidato a Maria, la madre sua,donandocela come Madre: “stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre,Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé” (Gv 19,25-27).Gesù, oltre al dono che fa di sé a noi, facendoci come Lui “figli adottivi del Padre”, ci dona come madre nostra (“Ecco tua madre”) la sua madre (“Ecco tuo figlio”). Maria entra in relazione con noi, discepoli del Figlio suo, con un compito o missione che il Figlio le affida: essere “madre nostra”. Qual è stato il compito che Maria ha svolto nei confronti del Figlio? Seguiamo i testi sacri.Annunciazione. Con l’Incarnazione del Verbo, Maria pronuncia il suo sì alla volontà del Padre per la realizzazione del piano della redenzione (“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Lc 1,38) ed è diventata Madre di Dio, dando la sua carne al Figlio.Nascita-presentazione al Tempio-Nazareth (Lc 2,29-52). Nella nascita di Gesù, nella presentazione al Tempio e nella sua vita nascosta a Nazareth, Maria – dice Luca – “sua Madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,51-52).Visitazione. Maria visita Elisabetta, la quale dice di lei: “E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,45).Nozze di Cana. Maria interviene con autorità sul Figlio dicendo ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica
fatela” (Gv 2,5).Chi è mia madre? Durante la vita pubblica, cioè quando Gesù annuncia il Regno del Padre, l’evangelista Matteo ritrae Maria mentre Gesù parlava alla folla: “Qualcuno gli disse: “Ecco,tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”. Ed egli, rispondendo a chi gli parlava,disse: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli”. Poi, tenendo la mano verso i suoi discepoli,disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli,egli è per me fratello, sorella, madre” (Mt 12, 46-50).Maria nel Cenacolo. “Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto cammino permesso nei giorni di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi; vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui” (Atti 1,12-14).La maternità di Maria nei confronti del Figlio suo Gesù, il Salvatore, appare dai testi citati:
- Innanzitutto come voluta da Dio (annunciazione)
- Relativa al piano di salvezza universale (al Tempio e visitazione)
- Mediatrice di grazia (Nozze di Cana)
- Unita intimamente alla volontà di Dio (Chi è mia madre?)
- Partecipe della passione del Figlio (Gv 19,25-27)
- Presente nella Chiesa e con la Chiesa, orante e supplice (Cenacolo) Ella, dice il Concilio Ecumenico Vaticano II: “Per questo fu per noi madre nell’ordine della grazia” (LG,61). E le motivazioni vengono così riassunte: La Beata Vergine, insieme con l’incarnazione del Verbo divino predestinata fino all’eternità quale Madre di Dio, per disposizione della Divina Provvidenza, fu su questa terra l’alma madre del divino Redentore, compagna generosa del tutto eccezionale, e umile ancella del Signore.
Col concepire Cristo, generarlo,nutrirlo, presentarlo al Padre nel Tempio, soffrire col Figlio suo morente in croce, cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per la vita soprannaturale delle anime” (LG,61).
La maternità di Maria nell’ordine della grazia – continua a dirci il Vaticano II –“…perdura senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell’Annunciazione e mantenuto senza esitazione sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo ai pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata.Per questo la Beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata,Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. Il che, però, va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e all’efficacia di Cristo, unico mediatore” (LG, 62).Posto questo fondamento biblico-teologico sulla verità espressa: “Ad Jesum per Mariam” non dobbiamo esitare ad amare la nostra Madre celeste come l’ha amata il Figlio Gesù. A Lei dobbiamo ricorrere per ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno, per compiere il nostro cammino di fede dietro Gesù sotto l’azione dello Spirito Santo, per raggiungere la pienezza della vita nuova che Gesù ci ha partecipato con il Battesimo, la Cresima, l’Eucaristia, vivendo la missione che Egli ci ha affidato meritando la gloria della risurrezione: il matrimonio, l’ordine sacro, la vita consacrata per il Regno, l’apostolato.
Da questo grandioso Santuario Diocesano della Madonna di Fatima , che troneggia nella città di Trani noi sperimentiamo costantemente come Maria madre di tutti gli uomini e donne,sostiene e conforta i figli suoi diffusi in ogni angolo della terra. Ci commuove costatare i numerosi pellegrini che accorrono a questo Santuario e le altre migliaia che mediante il conto corrente affidano richieste di Sante Messe e di preghiere per varie e molteplici intenzioni.Da questo Santuario, come da tanti altri diffusi in Italia e nel mondo, Maria svolge il suocompito materno. Il Periodico  Opera  Madonna  di Fatima che vi giunge da questo Santuario di Trani curato sapientemente dai P.P.Rogazionisti è uno strumento di comunicazione che vi incoraggia a coltivare la devozione verso la Madre celeste.Sostenetelo in modo del tutto particolare in questo tempo di forte crisi economica Lasciamoci portare da Maria a Gesù!
Vi ringrazio per aver letto questa mia esortazione e vi benedico dal profondo del cuore,
invocandovi la mediazione materna di Maria.

Trani, 13 maggio 2011